Disturbi del comportamento alimentare, obesità e covid-19
Fonte : Nutriactis/Ospedale Universitario di Rouen-Normandia
Sommario
- Che cos’è il Covid-19?
- Gravità del Covid-19 nell’obesità
- Impatto di Covid-19 nei casi di DCA e obesità
- Conclusione

Che cos’è il Covid-19?
Il Covid-19 è una malattia respiratoria infettiva emersa in Cina nel 2019, causata dal virus SARS-cov-2 (sindrome respiratoria acuta grave-coronavirus-2). Per infettare l’organismo, il virus SARS-Cov-2 si lega a una proteina presente sulla superficie delle cellule (in particolare quelle del tessuto adiposo), il recettore ACE2, coinvolto in alcune funzioni polmonari, cardiache e renali. Il tempo che intercorre tra l’infezione del virus e la possibilità di contagio è di 5-8 giorni. I sintomi principali sono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e dolori muscolari. La percentuale di persone asintomatiche, cioè positive senza sintomi, è difficile da valutare (20-50%).

TRATTAMENTO = alleviare i sintomi perché non esistono farmaci efficaci
PREVENZIONE FARMACOLOGICA = vaccinazione della popolazione
Gravità del Covid-19 nell’obesità
- Le persone obese hanno maggiori probabilità di contrarre la Covid-19 e rischiano di sviluppare una forma grave della malattia.
- Il rischio di infezione aumenta nelle persone obese perché, tra l’altro, hanno più tessuto adiposo e quindi più recettori ACE2, che forniscono quindi più punti di ingresso per il virus. Inoltre, la ridotta capacità respiratoria, l’infiammazione, l’ipercoagulabilità, l’alterazione della risposta immunitaria e del microbiota nei pazienti obesi giustificano l’elevato rischio di una forma grave [7,8]. Infine, le persone obese infettate dal virus Covid-19 hanno un rischio maggiore di ricovero in terapia intensiva, in particolare in caso di difficoltà respiratoria acuta, e un rischio maggiore di complicanze e mortalità [6,9].
Impatto di Covid-19 nei casi di DCA e obesità
La pandemia globale di Covid-19 ha un impatto economico, sociale e sanitario sulle popolazioni [10], in particolare attraverso un deterioramento della salute mentale. Il clima ansiogeno associato alle nuove condizioni di vita, all’insicurezza alimentare, all’uso più intenso dei social network, all’interruzione delle routine quotidiane e all’accesso più difficile agli operatori sanitari aumenta il rischio di ansia/depressione, che è un fattore di rischio per l’insorgenza dei DCA.

Conclusione
Fin dall’inizio della pandemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato misure preventive per limitare la contaminazione. Queste misure contribuiscono a contenere la pandemia, anche se a volte possono essere dannose per la salute mentale delle persone.
L’accesso alle cure è stato disturbato, soprattutto nel 2020, e la telemedicina si è sviluppata notevolmente per mantenere l’assistenza alle persone vulnerabili e promuovere l’accesso alle cure.
CONSIGLI

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Disturbi del comportamento alimentare, obesità e covid-19
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