Legame tra ansia/depressione, disturbi alimentari e obesità
Fonte : Nutriactis/Ospedale Universitario di Rouen-Normandia
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero di casi di obesità è quasi triplicato dal 1975. Così, nel 2016 e in tutto il mondo, quasi il 40% degli adulti era in sovrappeso (BMI ≥ 25 kg/m2), di cui quasi il 15% era obeso (BMI ≥ 30 kg/m2).
L’aumento della prevalenza dell’obesità in tutto il mondo potrebbe essere, in parte, associato a un aumento della prevalenza di disturbi d’ansia e depressivi. In effetti, uno studio recente ha evidenziato un aumento dell’ansia nelle persone obese/sovrappeso o che soffrono di disfunzione erettile, rispetto alle persone di peso normale.
Circa il 50% dei pazienti con disfunzione erettile soffre anche di ansia o depressione.
L’ansia può portare ad un aumento dell’alimentazione emotiva, inducendo, a lungo termine, un cambiamento nel comportamento alimentare che favorisce la comparsa di un disturbo alimentare. Proprio come nei pazienti con DE, la disregolazione dell’asse intestino-cervello è stata osservata nei casi di ansia e depressione.
Infatti, queste patologie possono indurre disbiosi del microbiota intestinale, frequentemente osservate in pazienti affetti da disturbi alimentari o obesità. Ad esempio, è stata riscontrata una minore abbondanza di Bifidobacterium nei casi di alti punteggi di ansia. Allo stesso modo, questa bassa abbondanza è stata osservata nei pazienti obesi, rispetto ai volontari sani.

Questa disbiosi del microbiota intestinale potrebbe essere all’origine di processi come l’infiammazione, l’aumento della permeabilità intestinale o i disturbi ormonali che favoriscono cambiamenti nel comportamento alimentare e l’insorgenza di obesità o di un disturbo alimentare. Le situazioni di stress potrebbero anche incoraggiare laconsumo di alimenti ad alta densità energetica e quindi l’insorgenza di un disturbo alimentare o obesità.
- BMI: Indice di Massa Corporea, calcolato con la seguente formula: peso (Kg) / altezza² (m)
- Bifidobacterium: Un genere batterico presente nel tratto digestivo, coinvolto nell’equilibrio del microbiota intestinale
- Al contrario, l’obesità potrebbe anche essere la causa della disbiosi intestinale che favorisce la comparsa dell’ansia. In effetti, è importante sottolineare che la dieta può influire sui livelli di ansia. Infatti, una dieta ricca di grassi e/o zuccheri può influenzare l’insorgenza dei disturbi d’ansia, mentre una dieta arricchita di cereali e verdure è associata a una diminuzione dei punteggi di depressione e ansia.


- Infine, uno studio ha confermato un miglioramento della perdita di peso e una diminuzione del rischio di smettere quando un programma di intervento per la perdita di peso include anche la gestione dell’ansia.
- Al fine di ottimizzare la gestione dei pazienti che soffrono di un disturbo alimentare o di obesità, è quindi fondamentale mettere a punto strumenti per valutare e limitare i disturbi d’ansia e depressivi.