Disturbi del comportamento alimentare, obesità e microbiota intestinale

Sommario

• Che cos’è il microbiota?
• Disbiosi intestinale
• Conclusione

Che cos’è il microbiota?

Il microbiota è un insieme di microrganismi non patogeni (batteri, virus, parassiti), funghi ecc.) che vivono in un ambiente specifico. Nel nostro corpo sono presenti diversi microbioti: quelli dell’intestino, della pelle, della bocca, della vagina, dei polmoni, ecc.
Il microbiota intestinale (MI) colonizza l’intero tratto digestivo ed è particolarmente ricco nell’intestino tenue e nel colon (1014 microrganismi).

Disbiosi intestinale

La disbiosi intestinale è un’alterazione della diversità e/o dell’abbondanza delle popolazioni batteriche nell’intestino. La disbiosi osservata nei disturbi del comportamento alimentare (DCA) sembra essere un elemento attendibile per spiegare e comprendere meglio alcune malattie, come le malattie autoimmuni e infiammatorie e i DCA.
Numerosi fattori, come l’alimentazione, lo stress, l’ansia e il sonno, possono modificare il sistema immunitario e portare alla disbiosi.

Il microbiota intestinale nei DCA e obesità

Nei pazienti affetti da anoressia nervosa, ma anche in quelli obesi, diversi studi attestano la presenza di disbiosi, con una significativa riduzione della diversità batterica del microbiota.

Questa disbiosi potrebbe contribuire allo sviluppo dei DCA e dell’obesità, in particolare modificando la produzione di ormoni associati all’assunzione di cibo (fame/sazietà) e quindi al comportamento alimentare.

Conclusione

L’alimentazione influisce sulla composizione del microbiota intestinale, così come lo stress, le infezioni e le dipendenze.

Dato che la disbiosi è stata osservata in pazienti con TCA o obesità, lo studio del MI sembra essere un’interessante via terapeutica nel trattamento di queste patologie. Attualmente, molte ricerche si concentrano sullo sviluppo di probiotici (microrganismi viventi che hanno effetti benefici sulla salute) per ripristinare il MI.
La gestione nutrizionale è una delle aree chiave nella gestione dei DCA e dell’obesità e potrebbe contribuire anche al recupero del MI.