Sensazioni alimentari, DCA e obesità
Fonte : Nutriactis/Ospedale Universitario di Rouen-Normandia
Sommario
- Introduzione
- Perdita della sensazione alimentare
- I vantaggi di riconnettersi con le proprie sensazioni alimentari
Introduzione
In assenza di patologie, le sensazioni alimentari riflettono le esigenze del nostro corpo e, ascoltandole, garantiamo il nostro equilibrio energetico e nutrizionale.Tuttavia, in alcuni casi, le sensazioni alimentari non riflettono più le esigenze dell’organismo. Queste situazioni possono diventare patologiche se si cronicizzano (si ripetono nel tempo). Questo è generalmente il caso delle persone con DCA/obesità [1]. All’interno di questa newsletter ci auguriamo che possiate conoscere meglio il fenomeno della perdita delle sensazioni alimentari, le sue conseguenze e un suggerimento di esercizi per porvi rimedio.
Perdita della sensazione alimentare
Le persone che soffrono di DCA e/o obesità generalmente mettono in atto comportamenti alimentari ripetuti e prolungati che possono portare a un’alterazione del sistema di ricompensa. Questa alterazione può portare a una ridotta percezione delle sensazioni alimentari e quindi al mantenimento di alcuni disturbi alimentari.
Emergono due tipi di profilo:
- Profilo restrittivo: l’introduzione di una restrizione alimentare volontaria e ripetuta, associata alla soddisfazione, porta a una perdita di consapevolezza delle proprie sensazioni alimentari e, a lungo termine, può portare a una perdita delle sensazioni alimentari stesse.
- Profilo compulsivo: in seguito a ripetuti episodi di alimentazione compulsiva, le persone descritte possono perdere il controllo del cibo e non tenere più conto delle sensazioni alimentari. Se si ignorano le sensazioni del cibo, col tempo possono scomparire e diventare impercettibili.
Inoltre, il senso di colpa indotto dalle compulsioni alimentari può anche portare, in alcuni casi, a comportamenti restrittivi per compensare la precedente assunzione di cibo percepita come un eccesso.
In entrambi i casi, se si combatte il desiderio o si cede ad esso in eccesso, si corre il rischio di confondere il piacere con la ricompensa e la restrizione, sviluppando così un DCA.

a La grelino-resistenza e la leptino-resistenza sono fenomeni ormonali che influenzano l’assunzione di cibo in modo opposto. La resistenza non significa che l’ormone non sia più presente nell’organismo. Il difetto non sta nella produzione della molecola, ma nell’efficienza del suo circuito. Questo spiega perché nelle persone con resistenza si trovano quantità più elevate dell’ormone in questione, dato che il circuito è alterato.
- La grelina è un ormone oressigenico meglio conosciuto come ormone della fame. La resistenza alla grelina porterà a una riduzione della sensibilità alla sensazione di fame e quindi a un’assunzione limitata di cibo. Questo ormone è presente in quantità maggiori nelle persone che soffrono di anoressia nervosa.
- La leptina è un ormone anoressizzante, noto anche come ormone della sazietà. La resistenza alla leptina comporta una perdita della sensazione di sazietà e quindi un aumento dell’assunzione di cibo. Di conseguenza, questo ormone si trova in quantità maggiori nelle persone che soffrono di iperfagia bulimica.
I vantaggi di riconnettersi con le proprie sensazioni alimentari
Riconoscere e rispondere alle proprie sensazioni alimentari permette di:
- Normalizzare e mantenere il peso
- Ridurre il rischio di comportamenti compulsivi
- Regolazione dell’assunzione di cibo
- Equilibrare il bilancio energetico
- Migliorare la gestione dei fabbisogni dell’organismo (energia, nutrienti, vitamine e minerali)
Attraverso l’alimentazione consapevole

L’alimentazione consapevole può essere un modo efficace per riconnettersi con le proprie sensazioni alimentari [3], basandosi su due principi chiave:
- L’alimentazione consapevole implica l’ascolto dei segnali fisiologici ed emotivi. Da quel momento in poi, ciò che ingeriamo rifletterà le nostre esigenze e fornirà all’organismo ciò che gli serve senza eccessi o difetti.
- Riprendendo il principio già citato, l’alimentazione consapevole consente di limitare l’influenza dei segnali esterni sulle scelte alimentari (qualitativi e quantitativi) e di concentrarsi invece sui propri segnali fisiologici.
Conclusione
- Come spiegato in precedenza, la perdita delle sensazioni alimentari può portare a cambiamenti nel comportamento alimentare. Di conseguenza, può insorgere o mantenersi un DCA e/o un’obesità. Imparare ad ascoltare queste sensazioni fisiche di fame e sazietà può aiutare a ripristinare l’equilibrio energetico.
- In ogni caso, è fondamentale soddisfare i propri bisogni fisiologici e mantenere una dieta equilibrata (3 pasti ± 1 spuntino), anche nelle persone che non sentono fame.
- L’assenza totale di fame può essere fuorviante, poiché l’organismo ha ancora bisogno di consumare tutta l’energia di cui ha bisogno.
- L‘alimentazione consapevole può essere un modo utile per risincronizzare le sensazioni alimentari.

In previsione del programma di intervento NutriActis (fase 2), vi proponiamo un esercizio preliminare per aiutarvi a iniziare ad ascoltare le vostre sensazioni alimentari.
Da effettuare all’inizio e alla fine di ogni pasto, anche degli spuntini:
- Valutare la propria fame da 1 a 5 prima del pasto
- Valutare la propria sazietà da 6 a 10 dopo il pasto

-
Sensazioni alimentari, DCA e obesità
pdf – 314 KB